Mette tristezza vedere che i cattolici,
che - come tutti i credenti in Cristo -
avrebbero la possibilità di accedere alle fonti della Luce, della Sapienza, della amorevole Verità di Dio Padre,
si lascino guidare dalle emozioni,
quelle definibili come "banali", "scontate", "generiche", "effimere".
Non è genericamente "il mondo" quello che vive di emozioni;
non è genericamente "la società" quella che segue modelli divergenti dal Vangelo nella considerazione delle persone e delle cose;
siamo noi, noi della famiglia dei discepoli cattolici di Gesù.
Idolatri del culto delle emozioni,
senza spina dorsale,
abbindolati da slogan, salamelecchi, interessi.
Condotti da pifferai di affermazioni inutili,
mercenari unti,
maestri nella diabolica arte di abbindolare chi
- a volte colpevolmente -
è povero negli affetti, nella mente e nell'onestà intellettuale.
Come disse l'Unico Maestro,
"i poveri li avete sempre con voi" (Mc 14,7),
e anche a questi approfittatori bisogna voler bene.
Marco Paleari, 230105