anche in questi giorni,
anche a Roma, a Udine, a Milano, a Varese...
Quei ragazzi sulla panchina hanno bisogno del Vangelo
di mons. Mario Delpini
Avvenire - Milano 7 - 20.04.08
L'ape che cucina? L'APEntola
L'ape che prende in giro? L'APErnacchia
L'ape precisina? L'APErfezione
L'ape stitica? L'APEretta
L'ape marina? L'APEsca
L'ape uccello? L'APEnnuta
L'ape italiana? L'APEnisola
L'ape che mangia troppo? L'APEsantezza
L'ape in carcere? L'APEna
L'ape scrittrice? L'APEnna
L'ape dolce? L'APErugina
L'ape collega della dolce? L'APErnigotti
L'ape casinara? L'APEste
L'ape lavavetri? L'APEzza
L'ape calorosa? L'APElliccia
L'ape ammalata? L'APErtosse
L'ape dottoressa? L'APEdiatra
L'ape giocatrice? L'APEdina
L'ape ebrea? L'APErseguitata
L'ape in discesa? L'APEndenza
L'ape preoccupata? L'APEnsierosa
L'ape incerta? L'APErplessa
L'ape atletica? L'APErtica
L'ape sconfitta? L'APErsa
L'ape rozza? L'APEzzente
L'ape in tiro? L'APEttinata
L'ape che segna l'ora? L'APEndola
L'ape trendy? L'APEritivo
L'ape vecchia? L'APEnsionata
L'ape concentrata? L'APEnsierosa
L'ape cattiva? L'APEssima
L'ape costruttrice? L'APEnsilina
L'ape altissima? L'APErtica
L'ape puzzolente? L'APEscivendola
L'ape buona? L'APErdona
L'ape depravata? L'APErvertita
L'ape scocciante? L'APEtulante
L'ape scribacchina? L'APErgamena
L'ape rumorosa? L'APEtarda
L'ape educata? L'APErbene
L'ape cupa? L'APEnombra
L'ape contagiosa? L'APPEstata
L'ape regista? L'APEllicola
L'ape vivace? L'APEperina
L'ape antipatica? L'APErfettina
L'ape infame? L'APErfida
L'ape sexy? L'APErizoma
L'ape muscolosa? L'APEttorale
L'ape che se la prende? L'APErmalosa
L'ape fashion? L'APErmanente
L'ape scura in volto? L'APEssimista
L'ape odiata dalla mafia? L'APEntita
L'apre riservata? L'APErsonale
L'ape orientale? L'APEchinese
L'ape veloce? L'APEugeot
L'ape maestra? L'APEdagoga
Le api sportive? APing e APong.
La gigantesca ape demente? L'APazza
Le api in cucina? Apasta e APriscatole
L'ape maligna? L'APErdizone
L'ape nell'armadio? L'APPEndino
L'ape in ospedale? L'AProstata
L'ape ciccia? L'APancia
L'ape che piace? L'APPEtibile
L'ape smorta? L'APatica
La piccola ape pestilente? L'APuzza
Le api preziose? L'APislazzule
L'ape motorizzata? L'APE Cross
L'ape pericolosa? L'APistola
L'ape religiosa? L'APostola
L'ape russa? L'APErestroica
L'ape indigesta? L'APEperonata
L'ape che fa la lana? L'APEcora
L'ape lettrice? L'APPEndice
L'ape che spiffera? L'APErtura
L'ape in discesa? L'APEndice
L'ape bilanciata? L'APEsa
La società attuale europea ed occidentale si costruisce, meglio si esprime - talora in maniera costruttiva, talora in maniera distruttiva - non seguendo una visione organica, ispirandosi a un vero e proprio progetto, ma dando valore ad alcune intuizioni di fondo connesse con l'idea della libertà dell'individuo, il cui solo limite sarebbe il rispetto delle libertà altrui. (...) Sarebbe facile naturalmente allargare il discorso servendosi delle numerose indagini sociologiche e comportamentali che descrivono il nostro vissuto di società, con accenti rassegnati o catastrofici o addirittura apocalittici, quasi mai con accenti di ottimismo e di fiducia. Non saranno tuttavia le analisi pessimistiche a migliorare il mondo e nemmeno basterà un accorato richiamo ai valori o alla legalità per far andare meglio le cose. Dobbiamo piuttosto, dal momento che i nostri difetti li conosciamo bene, acquisire una visuale positiva, un sogno di futuro, che ci permetta di affrontare con energia e coraggio il passaggio di millennio. Carlo Maria Martini, Omelia di s.Ambrogio 1996 L'intera omelia nella nostra sezione Testi
L'istanza contenuta nel titolo del mio discorso Alla fine del millennio, lasciateci sognare! vuole appunto esprimere la speranza che può venire da una visione di futuro che lasci spazio alla potenza di Dio e alla forza costruttiva delle beatitudini evangeliche, non da un ripiegamento ossessivo e analitico sui nostri mali. Si chiede dunque a tutte le persone e i gruppi di buona volontà, in Europa e in Italia, di ispirarsi a progetti positivi; di guardare all'uomo saggio del Vangelo che, fidandosi delle parole del discorso della Montagna, le mette in pratica e costruisce una casa che resiste a tutti gli uragani (Mt 7,24-25); di dare spazio allo Spirito il quale farà sì che negli ‘‘ultimi giorni” - lo sono anche i nostri - “i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno dei sogni” (At 2, 17).
Mi viene in mente quel sogno di Chiesa capace di essere fermento di una società che espressi il 10 febbraio 1981, a un anno dal mio ingresso in Diocesi, e che continua ad ispirarmi:
- una Chiesa pienamente sottomessa alla Parola di Dio, nutrita e liberata da questa Parola
- una Chiesa che mette l'Eucaristia al centro della sua vita, che contempla il suo Signore, che compie tutto quanto fa “in memoria di Lui” e modellandosi sulla Sua capacità di dono;
- una Chiesa che non tema di utilizzare strutture e mezzi umani, ma che se ne serve e non ne diviene serva;
- una Chiesa che desidera parlare al mondo di oggi, alla cultura, alle diverse civiltà, con la parola semplice del Vangelo;
- una Chiesa che parla più con i fatti che con le parole; che non dice se non parole che partano dai fatti e si appoggino ai fatti;
- una Chiesa attenta ai segni della presenza dello Spirito nei nostri tempi, ovunque si manifestino;
- una Chiesa consapevole del cammino arduo e difficile di molta gente oggi, delle sofferenze quasi insopportabili di tanta parte dell'umanità, sinceramente partecipe delle pene di tutti e desiderosa di consolare;
- una Chiesa che porta la parola liberatrice e incoraggiante dell'Evangelo a coloro che sono gravati da pesanti fardelli;
- una Chiesa capace di scoprire i nuovi poveri e non troppo preoccupata di sbagliare nello sforzo di aiutarli in maniera creativa;
- una Chiesa che non privilegia nessuna categoria, né antica né nuova, che accoglie ugualmente giovani e anziani, che educa e forma tutti i suoi figli alla fede e alla carità e desidera valorizzare tutti i servizi e ministeri nella unità della comunione;
- una Chiesa umile di cuore, unita e compatta nella sua disciplina, in cui Dio solo ha il primato;
- una Chiesa che opera un paziente discernimento, valutando con oggettività e realismo il suo rapporto con il mondo, con la società di oggi; che spinge alla partecipazione attiva e alla presenza responsabile, con rispetto e deferenza verso le istituzioni, ma che ricorda bene la parola di Pietro: “E' meglio obbedire a Dio che agli uomini” (At 4,19). (...)
Dal sogno di una Chiesa così e della sua capacità di servire la società con tutti i suoi problemi nasce l'invito a lasciarci ancora sognare: Lasciateci sognare! Lasciateci guardare oltre alle fatiche di ogni giorno! Lasciateci prendere ispirazione da grandi ideali! Lasciateci contemplare con scioltezza le figure che, come Ambrogio, hanno segnato un passaggio di epoca non con imprese militari o con riforme imposte dall'alto, bensì valorizzando la vita quotidiana della gente, insegnando che la forza e il regno di Dio sono già in mezzo a noi e che basta aprire gli occhi e il cuore per vedere la salvezza di Dio all'opera. La forza di Dio è in mezzo a noi nella capacità di accogliere l'esistenza come dono, di sperimentare la verità delle beatitudini evangeliche, di leggere nelle stesse avversità un disegno di amore, di sentire che il discorso della croce rovescia le opinioni correnti, vince le paure ancestrali e permette di accedere a una nuova comprensione della vita e della morte.
Il nostro sogno non sarà allora evasione irresponsabile né fuga dalle fatiche quotidiane, ma apertura di orizzonti, luogo di nuova creatività, fonte di accoglienza e di dialogo.
"Ho visto un re", di Enzo Jannacci, con Cochi e Renato.
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Su dieci stupratori, sei sono italiani e quattro immigrati. Forza ragazzi che siamo ancora in testa. |
Il mondo va tutto alla rovescia...
non ci sono più le belle stagioni di una volta.
"Ci sarà sempre qualcosa che mi mancherà, perché so leggere;
non vedrò mai più il mondo come lo vedrebbe un illetterato"
"Sai, papà, vorrei diventare suora e dedicarmi ai giovani"
di mons. Mario Delpini
Avvenire - Milano 7 - 7.12.08
Eminenza carissima,
"Henna", una stupenda canzone di Dalla che sto riascoltando in questi giorni.
Un video ben fatto che la interpreta: complimenti a "Ndp", trasmissione de La7!
Ma si può ascoltare ad occhi chiusi, immaginando alla luce della propria sensibilità.
La televisione e la crisi. Quel milione di euro a Bonolis
Il Servizio pubblico e un «modello virtuoso»
di Aldo Grasso
Una versione di dieci anni fa della famosa "Confessioni di un malandrino",
tratta da una poesia del poeta russo Cechov.
personalità, politici, ecclesiastici, gente comune,
al di qua e al di là del Tevere,
continueranno ad occuparsi
con passione, emozione, rapidità,
prontezza, efficacia, profondità
di tutta una serie di temi caldi
che riguardano il rispetto della vita:
Giornate buie:
per la pioggia,
per la nostra cultura,
per le nostre istituzioni,
per la nostra fede.
Cerchiamo di amare, come ci chiede il Vangelo di oggi:
Il Web torna più orizzontale
di Federico Cella
Il nuovo progetto del fotografo parigino JR: scatti dalla baraccopoli di Kibera, in Kenya. Visibili anche da Google Earth e «persino dallo spazio» - dice l'artista - i poster sui tetti dei tuguri che ritraggono i volti e i sorrisi delle donne di Kibera.
Guarda questo video!
Obama non chiama
di Massimo Gramellini
A cosa servono ancora gli uomini
di Massimo Gramellini