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insegnami i luoghi della tua dimora e fa' risplendere ai miei occhi la mèta delle mie fatiche.
questa gioia che mi dà il gusto della vita e la volontà di fare del bene sulla terra.
e quelli che dividono con me la fatica della strada, l'amore dell'avventura, la soddisfazione della scoperta;
dammi il dono della vera amicizia e della vera allegria;
fammi cordiale, attento, magnanimo, puro, misericordioso.
Fammi sentire la voce della strada: quella che mi invita sulle vie del mondo a conoscere sempre più i segni del tuo amore:
quella che batte il cammino dei cuori, quella che conosce il sentiero delle altezze dove Tu abiti nello splendore della verità.
Lontano da Te e dalle tue vie, fammi sentire il desiderio della Casa.
A questa Casa dammi di poter giungere dove Tu per tutti i Santi sei Bellezza vera, Luce increata, Amore pieno, Riposo perfetto.
Amen.
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Che fatica star dietro a quel prete
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Dice il centurione: «Anch’io infatti sono nella condizione di subalterno e ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa».
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Straordinario che sia stato fatto un video per presentare una enciclica.
Straordinario che sia un video guardabile.
Straordinario che non vi siano discorsi.
Straordinario che vi siano poche scritte, chiare e in più lingue.
Straordinario che le immagini dell'autore siano solo alla fine, pochi secondi!
Straordinario che in quei pochi secondi l'autore lavori, insieme con altri e non parli.
Quando si dice che il mezzo espressivo veicola il contenuto!
don Chisciotte Mc
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Ispirandosi a Tommaso d'Aquino si potrebbe dire che la libertà interagisce con le altre dimensioni costitutive dell'uomo «non "mediante un dominio dispotico", qual è quello del padrone sullo schiavo; ma "mediante un dominio politico o regale", qual è quello su uomini liberi, che non sottostanno pienamente al comando».
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Sperimenta il non senso, la pesantezza, la viscosità, le contraddizioni dell'istituzione-Chiesa, dei superiori,
le difficoltà non soltanto nella o per la Chiesa, ma a motivo della Chiesa».
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Il discepolo che si mette al suo seguito deve sapere che condividerà questo destino in cui non è possibile avere una stabilità o un insediamento protettivo nelle strutture mondane».
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«Cambiare il pensiero è un martirio».
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Le cose in Italia non funzionano. Ma di chi è la colpa? I Jackal hanno una risposta surreale eppure molto condivisa…
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Non subito, ma beato: il miracolo di Romero
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«Qualche parola ora sulla vanità, la vanagloria, cioè la voglia di piacere agli altri o la paura di dispiacere, il desiderio di essere approvati, sostenuti, lodati (cfr Gv 5,41-44; 12,42-43).
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«L’ambizione è il gusto del potere, di qualsiasi tipo - intellettuale, politico, economico, militare -, che si mira a raggiungere a qualunque costo. Ma forse l'ambizione più tremenda, più forte, più ipocrita perché ammantata di religiosità è quella che pretende di dominare le anime, l'ambizione del potere spirituale.
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Alzati e cammina per scoprire di essere vivo come non mai,
Subsonica - "Lazzaro" - 2015
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«Il successo che Gesù riscuote tra le persone è dovuto, per i capi, solo all'ignoranza di queste. Non si pensa minimamente che egli è la Verità e la vera Legge di vita. A guardar bene le cose, sono i responsabili dei giudei che non conoscono la legge, tanto che uno di loro, Nicodemo, dimostra con coraggio l'illegalità del loro comportamento: "La nostra legge condanna forse un uomo prima di averlo ascoltato e di sapere che cosa ha fatto?" (Gv 7, 51). Essi, cioè, avendo già deciso l'uccisione di Gesù e cercando ogni occasione per eseguire il loro progetto, hanno condannato il Nazareno contro la legge di Mosè, che richiede prima di tutto un regolare processo (cf. Lv 19, 15; Dt 1, 16-17; 19, 15-20). Nicodemo, che era stato da Gesù di notte (Gv 3, 2) e si era aperto alla sua parola, è il solo che chiede di procedere secondo giustizia. La legge vuole che si ascolti Gesù e si valuti la sua missione. Ma i capi, forti della Scrittura, che non pone l'origine del Messia in Galilea, passano oltre la protesta di un loro collega e gli replicano: "Sei forse anche tu galileo? Studia e vedrai che dalla Galilea non sorge profeta" (Gv 7, 52). L'oscurità dell'origine di Gesù, la semplicità della sua vita di Nazareth, è uno dei motivi per cui non si dà credito a Gesù».
Giorgio Zevini, Vangelo secondo Giovanni, 247
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Dal vangelo della messa di oggi (rito ambrosiano).
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Gesù disse: «I re delle nazioni le governano, e coloro che hanno il potere su di esse si fanno chiamare benefattori.
Per voi però non sia così;
ma chi è il più grande tra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve»
(Lc 22,25-26).
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