#piccolo
di Gianfranco Ravasi
"Niente è piccolo per una mente grande".
Come sanno tutti gli investigatori, gli indizi anche minimi possono essere decisivi per risolvere un giallo. Lo insegnava sistematicamente con la sua strabiliante acutezza psicologica e logica Sherlock Holmes, il popolare detective dei romanzi di Arthur Conan Doyle (1859-1930). Ed è proprio lui a darci il consiglio che abbiamo citato e che possiamo trasformare in un monito con un taglio morale ed esistenziale, in un tempo in cui trionfa l’eccesso a tutti i livelli. Saper vivere i piccoli valori è talora più impegnativo di atti grandiosi: la quotidianità è il campo di esercizio della vera grandezza umana.
Ma, stando più strettamente lungo la linea tracciata da Doyle, vorremmo aggiungere un ideale commento folgorante, proveniente da una vera «mente grande». Lo propone, infatti, nel suo Zibaldone Giacomo Leopardi: «I fanciulli trovano il tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto». È significativo che Cristo, stracciando la prassi antica di ignorarli, aveva scelto i bambini a emblema perfetto, anzi, a maestri di noi adulti: «Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli» (Matteo 18,3). È un esercizio di purezza interiore del cuore, è una catarsi del nostro sguardo e del nostro orecchio da immagini prepotenti e infami e da boati e da parole sopra le righe e aggressive. È, in positivo, riuscire qualche volta di più - come suggeriva un altro poeta, l’inglese William Blake - a «vedere il mondo in un granello di sabbia, il firmamento in un fiore di campo, a tenere l’infinito nel cavo della mano, l’eternità in un’ora».
in “Il Sole 24 Ore” del 19 febbraio 2023