*papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente*:
(...) "Abbiamo assistito a una «*crescente sensibilità riguardo all’ambiente e alla cura della natura*», maturando «una sincera e dolorosa preoccupazione per ciò che sta accadendo al nostro pianeta» (Enc. Laudato si’, 19). Gli esperti evidenziano chiaramente come le scelte e le azioni messe in atto in questo decennio avranno impatti per migliaia di anni. Si è ampliata la nostra conoscenza sull’impatto delle nostre azioni sulla nostra casa comune e su coloro che la abitano e che la abiteranno. Questo ha accresciuto anche il nostro senso di responsabilità davanti a Dio, che ci ha affidato la cura del creato, davanti al prossimo e davanti alle generazioni future.
«Mentre l’umanità del periodo post-industriale sarà forse ricordata come *una delle più irresponsabili della storia*, c’è da augurarsi che l’umanità degli inizi del XXI secolo possa essere ricordata per aver assunto con generosità le proprie gravi responsabilità» (ibid., 165).
Il *fenomeno del cambiamento climatico* ci richiama insistentemente alle nostre responsabilità: esso investe in particolare i più poveri e più fragili, coloro che meno hanno contribuito alla sua evoluzione. È dapprima *una questione di giustizia e poi di solidarietà*. Il cambiamento climatico ci riporta anche a fondare la nostra azione su una cooperazione responsabile da parte di tutti.
(...) Si tratta di una sfida “grande” e impegnativa, perché *richiede un cambio di rotta, un deciso cambiamento dell’attuale modello di consumo e di produzione*, troppo spesso impregnato nella cultura dell’indifferenza e dello scarto, scarto dell’ambiente e scarto delle persone. (...)
«Non rubiamo alle nuove generazioni la speranza in un futuro migliore».
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2023/06/05/0426/00948.html?fbclid=IwAR21DTfdzz_sMyIM3r3BY8RKFFzX_T2zNADsst-vDzCs84Mj1DN5jOTjpIA