(…) ”Tutto questo favorisce e stimola una cultura della speranza. Chi ha un tale sguardo, lotta con amore per la giustizia, per un lavoro per tutti, per l'equilibrio dell'ambiente; si impegna per utopie realistiche come la visione di una nuova umanità, proposta dall'insegnamento sociale della Chiesa; si impegna per l'affermarsi, pur circoscritto, dei valori del Regno, con la certezza che essi rimangono in eterno, perché sono un'anticipazione di quanto attendiamo con fiducia da Dio solo, nella piena partecipazione della sua vita. In un momento storico particolarmente difficile come quello che viviamo, c'è un grande bisogno di speranza, soprattutto per coloro che, malgrado tutto, vogliono coraggiosamente impegnarsi per il miglioramento della vita sociale, economica, civile e politica. Dal canto suo, la comunità cristiana può e deve essere lievito di speranza, non solo con la proclamazione diretta delle verità eterne, e neppure limitandosi a promuovere iniziative di solidarietà, tuttavia assai urgenti. La comunità contribuirà a mantenere e ad accrescere la speranza anche curando ciò che appare più trascurato, ossia quel vincolo di alleanza, di mutua fiducia, di stupore, di accoglienza reciproca”.
Carlo Maria Martini, Sperare contro ogni speranza. Intervento al convegno per la Giornata della solidarietà, 30 gennaio 1993