Non è successo niente
19.11.2025
- Stai scrivendo?
- No, sto comprando roba su Amazon.
- Che roba?
- Roba.
- La tua indeterminatezza mi inquieta.
- Una campana tibetana.
- Ma perché?
- Perché c'è il Black Friday. Sta a quindici euro al posto che trenta.
- Ma che te ne fai?
- Non lo so, avevo voglia di comprare qualcosa.
- Cos'è quel numerino in alto a destra?
- Gli acquisti nel mio carrello.
- Non puoi. Non hai così tanti soldi.
- Ho attinto dal fondo sorpresa per le vacanze.
- Non esiste nessun fondo sorpresa per le vacanze.
- Sorpresa.
- Senti, fai un piacere, svuota quel carrello.
- Neanche per sogno.
- Dai, per favore, non ho voglia di litigare.
- Va bene, non litighiamo. Ma il carrello resta pieno.
- Allora spiegami che cosa ci fai con tutta sta roba? Cos'è quello?
- Un Kindle.
- Ecco, cosa te ne fai di un Kindle?
- Leggo.
- Col Kindle?
- Sì.
- Tu? Tu che se un libro non è pieno di orecchie e macchiato di carbonara, manco lo prendi in mano. E quello? È un sacco a pelo?
- Sì.
- Stai ordinando un sacco a pelo?
- Sì.
- Ma se quando ti chiedo di scendere in cantina ti porti le salviette igienizzanti. Mi spieghi a che cazzo ti serve tutta sta roba?
- Non mi serve a niente.
- Appunto.
- Ma è il Black Friday. Te la tirano dietro.
- E ti è mai venuto il dubbio che se te la tirano dietro forse è roba di merda? Guarda qua, una candela profumata, la maglia di Dybala, un trapano, le cialde della Nespresso, 42 pacchetti di Baiocchi Mulino Bianco, le piastre per capelli! Sembra la spesa di uno con l'Alzheimer! Compresse masticabili per il cane?
- Quarantanove percento di sconto.
- Noi non ce l’abbiamo un cane.
- Fammi controllare, magari è in sconto pure quello.
- Ma ti rendi conto che fai il loro gioco? Che gli fai solo un piacere a svuotargli i magazzini da tutto sto ciarpame? No che non te ne rendi conto. Perché sei il prodotto di una generazione che pensa sempre di essere più furba di tutti gli altri, di fare l'affarone e di fottere il sistema svuotandoti le tasche e riempiendoti casa con ogni genere di cianfrusaglia in plastica cinese. Hai trentanni, per te comprare oggettini e farteli spedire a casa col Bartolini è meglio del sesso, e mettere i tre numerelli dietro la carta di credito, vale come preliminari. Sei schiavo dell'idea che lì fuori esista un tagliapeli del naso o un tablet abbastanza scontato da farti sentire un po' meno il peso di quel vuoto che ti porti appresso.
- Guarda che io tutta sta roba non la compro mica per questo.
- Ah no?
- No.
- E allora perché?
- Lo faccio per non pensare.
- A cosa?
- Al resto.
- Quale resto?
- Il resto. Negli ultimi sette giorni ho ricevuto tre lettere di rifiuto da tre case editrici diverse e una ha in catalogo un libro che si chiama "L'oroscopo delle coccole". La caldaia è esplosa, il riscaldamento non funziona più e così giro per casa intabarrato come un alpino alla ritirata di Russia. Stranamente, però, le zanzare si sono acclimatate e mi seguono a gruppi di due ovunque vada. I vicini di destra hanno un cane che sarebbe piaciuto ad Arthur Conan Doyle. Quelli di sinistra un rapporto di coppia sullo stile Whitney Houston-Bobby Brown. E un palazzinaro, qui davanti, sta costruendo la cosa più grossa, rumorosa e indecente che abbia mai visto. Tempo un mese e addio vista sulle montagne. Tutto questo trascurando la costante assenza di certezze economiche, sociali e civili che, a quanto pare, è il leitmotiv della mia presenza su questo pianeta.
Ma basta parlare di me, proviamo a dare un'occhiata al quadro generale. Calcisticamente non contiamo più un cazzo, tutte le figure cinematografiche, letterarie e artistiche che avevo eletto a padri putativi si sono rivelati degli esseri umani disgustosi e nonostante tutti i filtri che ho installato, Fedez e Luis Sal continuano a comparire dentro il mio cellulare.
Poi vediamo… ah, Israele continua a fare Israele e forse si va in guerra con la Russia, ma entrambe le notizie sono finite dopo le previsioni della Confartigianato sul numero di pandori che ci spareremo questo Natale. Sempre se ci arriviamo a Natale. Eh sì, perché dall'altra parte dell'oceano, a decidere le sorti del mondo, non solo c'è il peggior presidente della storia degli Stati Uniti, ma molto probabilmente il peggior essere umano ad aver ottenuto una carica pubblica dai tempi di Erode. Per fortuna che noi non viviamo negli Stati Uniti, ma in un Paese dove, tra una riforma della giustizia, una campagna elettorale che non ne vuole sapere di finire e un condono sottobanco, un tizio che ha il nome di un papero fascista in un albo di Topolino costringe Mattarella a passare a due compresse di melatonina a notte. Fosse questo il problema, perché è lo stesso Paese dove non posso neanche morire come voglio senza che la gente mi rompa e coglioni pure da freddo. E mentre fioccano i siti dove crearsi una fidanzata sottomessa con l’ia che appaghi tutte le nostre esigenze da serial killer, l’educazione sessuale viene limitata il più possibile, perché l’educazione vera te la devi fare a casa, fregando lo SPID a papà o attraverso un'illuminante campagna pubblicitaria di una catena di pizzerie che recita delicatissima: “l’unica pizza che ci piace ricevere”.
E mentre l'altrettanto delicata diplomazia per scongiurare una probabile guerra nucleare e apocalittici cambiamenti climatici è affidata nientemeno che ai 280 caratteri di X (salvo abbonamento premium), noi rifuggiamo ogni pensiero che non sia predigerito, formulato all'interno una cornice tinta unita o nel baloon di un fumetto disegnato male. Diventando, poco a poco, un popolo che abusa delle citazioni, senza la minima aspirazione a crearne di proprie. Che fotocopia il meglio del pensiero degli ultimi dieci secoli, lo fraintende e lo ripropone per spiegare come mai non ha capito un cazzo e parla lo stesso.
Intanto, in tutto il mondo due o tre persone che non hanno mai ricevuto un vero abbraccio in vita loro diventano più miliardarie ogni secondo che passa. E, per imitazione, la gente si sta esaltando all’idea di rivelarsi ogni giorno più cattiva, reazionaria e superficiale. Esaltando i despoti, banalizzando la cultura e tifando sadicamente per i più forti nonostante faccia palesemente parte dei più deboli. Finendo col magnificare a tal punto la propria ottusità da convincersi che sia un valore da preservare e tramandare.
Ecco perché mi piace il Black Friday. Ecco perché compro tutte 'ste puttanate. Perché mi impedisce di pensare che il resto del mondo sta andando a fuoco.
…
- Dai, fammi vedere un po' le piastre per capelli.








