(...) Ma il clou della serata sono stati gli elenchi di Pier Luigi Bersani e di Gianfranco Fini, definiti rispettivamente «valori della sinistra» e «valori della destra». Senza un briciolo di espressività, Bersani ha fatto la lista dei classici luogocomunismi: lavoro, giustizia sociale, energia pulita. Un po' più vivace Fini: la destra è aver fiducia negli italiani, essere solidali e generosi, la destra è avere istituzioni politiche autorevoli, rispettate. La cosa che lascia perplessi è che ormai «destra» e «sinistra» sono vecchie e agonizzanti categorie storiche, da tempo inutilizzabili come categorie del pensiero. Parlare ancora di «valori di destra» o di «valori di sinistra» è una sorta di coazione karmica o, come direbbe Daria Bignardi, di pesantezza karmica. Ha ancora senso andare avanti con queste etichette? (...)

Aldo Grasso sul Corriere


Non condivido il taglio che Grasso dà alla sua interpretazione della trasmissione di Fazio e prendo la sua citazione solo per agganciarmi a dire ciò che tutti avranno registrato: il linguaggio della politica non parla come parla la tv. E oggi la gente parla (e pensa) come (e ciò) che parla la tv. Destra e sinistra dicono cose che meriterebbero di essere ascoltate, ma lo dicono in un linguaggio inascoltabile. Non è solo lo share che cala quando si devono ascoltare certe cose... Si "devono", non si ha il piacere di ascoltarle. E gli uomini di Chiesa soffrono della stessa malattia e non se ne rendono conto: dicono la Notizia più bella della storia nel modo più vecchio e inudibile del mondo! Mister B. parla il linguaggio della tv: l'ha plasmato fin dalle origini con il suo linguaggio e la tv porta la sua immagine e somiglianza. E la gente è stata clonata a sua immagine e somiglianza. Però c'è anche qualcun'altro che parla in modo diverso: non serve fare nomi, ma forse Vendola nel campo della politica è l'unico che vi riesce senza essere figlio e schiavo della tv. Non vorrei vivere così a lungo da vedere un "elenco" (immaginate poi di cosa!) letto nella trasmissione di Fazio da un prete o da un vescovo...


don Chisciotte