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Il re Davide, dopo aver sedotto Bersabea, chiama a Gerusalemme il marito di lei, Uria, soldato valente, affinché - senza dirglielo apertamente - egli tornasse a casa da lei e con lei dormisse, al fine di coprire il tradimento (cfr 2Sam 11).
Ma Uria - forse fiutando l'inganno - non passò da casa e non ebbe rapporti sessuali con sua moglie.
Questo gli costò la vita: Davide - non potendo giustificare altrimenti la gravidanza di Bersabea - lo fece mettere in una zona pericolosa della battaglia e Uria fu ucciso dal nemico.
Se fosse andato da sua moglie, Uria avrebbe messo una pezza al misfatto di Davide e forse non sarebbe morto in battaglia... ma sarebbero state in ogni modo compromesse la sua relazione coniugale, la sua paternità, la sua fortezza di soldato che non si allontana dall'esercito del suo re per starsene a letto.
Se fosse andato da sua moglie, Davide non avrebbe mai riconosciuto: «Gliel'ho comandato io di andarci!»; anzi, l'avrebbe considerata una scelta di Uria, magari da biasimare perché non era rimasto con la truppa.
Invece, disobbedendo alla mai espressa intenzione del re, Uria ha obbedito alla sua identità, al suo legame coniugale, all'austerità della vita militare, a Dio stesso.
don Chisciotte Mc
scritto il 20 maggio 2015