All'udienza dello scorso primo maggio, il papa "ha più volte fatto presente l’incongruenza di una traduzione del Padre Nostro che sottintenda che sia Dio a tentare gli uomini e, su suo impulso, la Conferenza episcopale italiana ha stabilito una nuova versione.
Giunto alla penultima invocazione del Padre Nostro, «Non abbandonarci alla tentazione» o «non lasciare che cadiamo in tentazione», nel quadro di un ciclo di catechesi dedicato alla preghiera insegnata da Gesù, il Papa ha sottolineato, oggi, che «come è noto, l’espressione originale greca contenuta nei Vangeli è difficile da rendere in maniera esatta, e tutte le traduzioni moderne sono un po’ zoppicanti. Su un elemento però possiamo convergere in maniera unanime: comunque si comprenda il testo, dobbiamo escludere che sia Dio il protagonista delle tentazioni che incombono sul cammino dell’uomo. Come se Dio stesse in agguato per tendere insidie e tranelli ai suoi figli».
«Un’interpretazione di questo genere - ha evidenziato Francesco - contrasta anzitutto con il testo stesso, ed è lontana dall’immagine di Dio che Gesù ci ha rivelato».
https://www.lastampa.it/2019/05/01/vaticaninsider/dio-non-induce-in-tentazione-il-padre-non-tende-tranelli-ai-figli-GJlQcAfSQ3w0MREtaw6MkM/pagina.html?utm_source=dlvr.it&utm_medium=facebook
2019_05_maggio
Non ci induce in tentazione
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