Teologia for dummies/2
Il riferimento alla vicenda di Gesù permette di rileggere radicalmente tutte le caratteristiche assegnate alla realtà divina da parte dell’immaginazione religiosa, in particolare l’onniscienza, l’onnipotenza e l’onnipresenza. 
Dunque, alla luce della testimonianza di Gesù, si può affermare che Dio è onnisciente non perché possiede un sapere neutrale a proposito della totalità, ma in quanto «sa tutto» ciò che l’amore esige affinché si compia la promessa di bene per l’uomo ed il suo mondo. 
Nello stesso tempo, Dio è onnipotente non perché dispone ogni cosa e il suo opposto in maniera arbitraria, ma in quanto «può tutto» ciò che l’amore richiede, al di là di ogni apparente smentita della sua promessa.
Dio è onnipresente non perché riempie fino alla saturazione ogni spazio della realtà creata impedendone l’autonomia, bensì perché è capace di una prossimità benefica, che supera qualunque lontananza e qualunque condizionamento. 
Giovanni, nella sua prima lettera, riassumerà tutto questo in tre parole folgoranti: «Dio è amore».
Duilio Albarello, 190506

La prima Passiflora del giardino