«In noi tutti, anche nei più disperati, c'è il desiderio di comunicare, di qualcuno che ci capisca e ci accetti. Questo stigma che portiamo dentro per sempre è un riflesso di Colui che ci ha creati e insieme testimonia le storture che noi abbiamo imposto a tale desiderio, a tale diritto sano.
Il racconto della discesa dello Spirito Santo sugli apostoli nel giorno di Pentecoste e della conseguente loro capacità di esprimersi e di farsi capire in tutte le lingue è una delle icone più efficaci del dono di comunicare che Dio elargisce.
Ma il dono della comunicazione può essere rifiutato e uno dei motivi che determina questo rifiuto è certamente quello della mancanza di fiducia nella gratuità e sincerità dell'atto comunicativo. Ancora una volta alla radice del rifiuto c'è l'avversario, il satana che aveva già inculcato il sospetto nel giardino dell'Eden, dicendo a Eva: "Ma è proprio vero che Dio vi abbia comandato di non mangiare da nessun albero del giardino?". La frase del tentatore, nella sua paradossalità, ha un sottinteso: "Ci sarà pure una ragione di convenienza personale per cui Dio vi ha proibito almeno uno dei frutti... Forse il suo agire non è disinteressato!"».
Carlo Maria Martini, " Ritrovare se stessi "
2020_08_agosto
Disinteressato
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