... «Non vorrei essere impertinente, monsignore, ma mi sembra che stiamo suonando la cetra mentre Roma brucia». Il prete cercò di controllare il suo tono di voce, poiché si rendeva conto di quanto fosse difficile convincere un fanatico.
«Che cosa mai vi fa pensare questo?». Come sempre, l’espressione del vescovo era benigna quanto quella di un qualsiasi vecchio che si senta perplesso.
«I tempi, Monsignore. L’intero paese va in rovina perché i cristiani non hanno praticato la carità ed anche perché i sacerdoti non hanno saputo dare l’esempio. Oggi è la Spagna che crolla; domani potrà essere tutto il mondo». Le parole, che gli venivano così facili quando era solo, cominciarono a mancargli ora che si trovava in presenza del suo superiore. Sperando di ritrovare la sua eloquenza, distolse lo sguardo dal viso perplesso del vescovo, portandolo sulla fila di ritratti di vescovi defunti, incorniciati in oro, che ornavano la parete. C’erano tutti, con piviale, mitra e cappa magna, dal buono e saggio vescovo Ramon che aveva assistito alla benedizione dell’Invincibile Armada al buono e saggio vescovo Luis che aveva dovuto farsi fare un cuscino speciale sul trono a causa delle emorroidi di cui soffriva. Chissà se anch’essi avevano guardato soltanto gli alberi senza vedere la foresta e avevano scritto sciocche pastorali sul volume immorale delle crinoline e sulle impudiche prominenze dei corsetti? La successione apostolica ed il mandato della fede non erano i soli legati che il clero di una generazione eredita da quella precedente: vi erano anche gli errori e i compromessi, gli assurdi giudizi sulla sociologia e sull’arte. «Dopo tutto, Dio creò il corpo umano, Monsignore», concluse. «Anche quelle parti che non piacciono ai vescovi».
«Avete dimenticato la caduta dell’uomo», rispose tranquillamente il vescovo. «L’immodestia del vestire femminile è causa di lussurie innominabili».
«Se sono innominabili siamo noi che le abbiamo rese tali», ribatté il prete. «I modi di dispiacere a Dio in questo senso sono assai limitati e d’importanza minima in confronto ad altri». Infervorandosi, ogni imbarazzo l’abbandonò. «E non sono i vestiti che le donne si tolgono a destare la lussuria, bensì quelli che si mettono. La parte scoperta è così banale che può essere tollerata soltanto quando si ama colei che la mostra. Se dobbiamo veramente impicciarci di queste cose, cerchiamo almeno di avere le idee ben chiare».
«La Chiesa di Dio è come una rete gettata nel mare», disse il vescovo.
Il prete si accorse con stupore che il vecchio non aveva capito una sola parola del suo discorso. O forse non aveva nemmeno ascoltato...
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«Che cosa mai vi fa pensare questo?». Come sempre, l’espressione del vescovo era benigna quanto quella di un qualsiasi vecchio che si senta perplesso.
«I tempi, Monsignore. L’intero paese va in rovina perché i cristiani non hanno praticato la carità ed anche perché i sacerdoti non hanno saputo dare l’esempio. Oggi è la Spagna che crolla; domani potrà essere tutto il mondo». Le parole, che gli venivano così facili quando era solo, cominciarono a mancargli ora che si trovava in presenza del suo superiore. Sperando di ritrovare la sua eloquenza, distolse lo sguardo dal viso perplesso del vescovo, portandolo sulla fila di ritratti di vescovi defunti, incorniciati in oro, che ornavano la parete. C’erano tutti, con piviale, mitra e cappa magna, dal buono e saggio vescovo Ramon che aveva assistito alla benedizione dell’Invincibile Armada al buono e saggio vescovo Luis che aveva dovuto farsi fare un cuscino speciale sul trono a causa delle emorroidi di cui soffriva. Chissà se anch’essi avevano guardato soltanto gli alberi senza vedere la foresta e avevano scritto sciocche pastorali sul volume immorale delle crinoline e sulle impudiche prominenze dei corsetti? La successione apostolica ed il mandato della fede non erano i soli legati che il clero di una generazione eredita da quella precedente: vi erano anche gli errori e i compromessi, gli assurdi giudizi sulla sociologia e sull’arte. «Dopo tutto, Dio creò il corpo umano, Monsignore», concluse. «Anche quelle parti che non piacciono ai vescovi».
«Avete dimenticato la caduta dell’uomo», rispose tranquillamente il vescovo. «L’immodestia del vestire femminile è causa di lussurie innominabili».
«Se sono innominabili siamo noi che le abbiamo rese tali», ribatté il prete. «I modi di dispiacere a Dio in questo senso sono assai limitati e d’importanza minima in confronto ad altri». Infervorandosi, ogni imbarazzo l’abbandonò. «E non sono i vestiti che le donne si tolgono a destare la lussuria, bensì quelli che si mettono. La parte scoperta è così banale che può essere tollerata soltanto quando si ama colei che la mostra. Se dobbiamo veramente impicciarci di queste cose, cerchiamo almeno di avere le idee ben chiare».
«La Chiesa di Dio è come una rete gettata nel mare», disse il vescovo.
Il prete si accorse con stupore che il vecchio non aveva capito una sola parola del suo discorso. O forse non aveva nemmeno ascoltato...
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